Oggigiorno la frenesia della vita e la disponibilità di soluzioni hi-tech sempre meno costose ci spinge a un consumismo esasperato e a una filosofia usa-e-getta che non condivido.
Se da un lato può essere antieconomico riparare e manutenere una vecchia automobile (più che altro perché costretti da politiche pseudo ecologiste) non è altrettanto vero che convenga acquistare una chitarra nuova piuttosto che riparare o rendere efficiente una vecchia, guasta o semplicemente poco amata e trascurata.
Uno strumento musicale è paragonabile più a un vecchio orologio o a un giocattolo in legno o di latta che non a un circuito stampato o a un televisore: possiede una sua “anima” che difficilmente potrà essere rimpiazzata da un manufatto nuovo di zecca e con caratteristiche costruttive votate più al profitto che alla qualità e soprattutto privo di un passato al vostro fianco. Non c’è niente di più soddisfacente che di veder rinascere qualcosa cui si è legati e che magari si ritene perduto o che si crede non conveniente riportare alla sua efficienza originaria.