Il pickup è l’elemento che “dà voce” alla chitarra elettrica. Legni e costruzione caratterizzano la dinamica della vibrazione della corda, la risposta, l’attacco, il twang, il sustain. Il pickup invece raccoglie e “cattura” la somma di questi elementi, ne esalta o ne smussa le caratteristiche contribuendo a formare la timbrica finale del suono, per arrivare al “tono” a noi tanto caro e ricercato. Bassi, medie frequenze, acuti, livello di uscita, dinamica, distorsione, sono le caratteristiche che saltano all’orecchio dei più attenti.
Sulle chitarre di mia produzione monto prevalentemente magneti da me appositamente realizzati e “tarati” sulla chitarra su cui andranno a suonare, ma per alcune tipologie mi rivolgo ad artigiani qualificati che realizzano per me trasduttori ad-hoc ti tipo particolare che esulano dalle mie capacità.
I pickup artigianali del Barbanera
Da tempo ormai, con tecniche semplici ma efficaci, mi sono dedicato alla produzione di diversi tipi di pickup artigianali.
Utilizzo una semplice bobinatrice manuale che permette di realizzare pickup single coil o humbuckers alla vecchia maniera, ovverosia “scatter wound” e con una precisione e riproducibilità tipica di qualunque sistema non-cnc… quindi in ogni pickup finisce per esserci quel che negli USA chiamano “mojo”, perché ognuno dei miei pickup artigianali è realizzato come fosse una creatura unica e dotata di una propria anima.
Prediligo magneti “scarichi” come quelli basati sulle leghe alnico 2 e 3 ma utilizzo anche il 5 e a volte il 4 per scopi particolari. Le bobine sono realizzate in fibra vulcanizzata e il filo è isolato a polysol (elekrtisola o superior-essex)
Sulle mie chitarre generalmente non uso cover per i single coil ma affido a un robusto spago cerato la funzione di proteggere l’avvolgimento. I pickup humbucker vengono invece coperti da una cover in metallo adeguatamente anticata.